Vertical Farming è una startup nata con l’obiettivo di rendere la tecnica dell’acquaponica accessibile anche a piccoli produttori agricoli e agriturismi. Questa particolare tipologia di coltura combina la coltivazione di piante con l’allevamento di animali acquatici e viene principalmente usata per grandi produzioni agricole. Vertical Farming è in campagna di equity crowdfunding su Opstart e il nostro CEO Giovanpaolo Arioldi ha intervistato Noemi Lovisolo, amministratrice della società, per approfondire nel dettaglio il suo progetto innovativo.
Da dove nasce il progetto innovativo di Vertical Farming? Quando avete capito che era possibile realizzare impianti di acquaponica anche per le attività più piccole?
Durante le fasi preliminari d’analisi dei rischi e delle opportunità abbiamo identificato un segmento di mercato non ancora colmato dalla concorrenza: si tratta di piccole aziende agricole e attività ristorative, le quali necessitano di soluzioni efficaci e strumenti professionali per diventare più competitive e resilienti.
Le coltivazioni fuori suolo rispondono brillantemente alle necessità produttive e ambientali del mondo agricolo, ma attualmente rimangono una prerogativa delle imprese più capitalizzate a causa delle competenze ultraspecialistiche necessarie e degli elevati investimenti iniziali, che rendono queste tecniche particolarmente adatte alle produzioni di larga scala. Anche noi abbiamo sviluppato un sistema acquaponico specifico per produzioni industriali più efficiente ed ecologico grazie all’ottimizzazione della circolarità dei processi e alla drastica riduzione dei consumi energetici.
Vertical Farming, quindi, ha potuto sfruttare il know-how e la tecnologia sviluppati in 9 anni di ricerca, adattando le innovazioni introdotte alle esigenze peculiari di questo nuovo target, che necessita di bassi volumi, grande varietà produttiva e strumenti adeguati alle competenze e alle risorse tipiche degli agricoltori.
Infatti, oltre alla progettazione di micro-impianti in grado di rendere i vantaggi dell’acquaponica accessibili ad agricoltori e ristoratori, abbiamo compreso quanto fosse indispensabile lo sviluppo della tecnologia per fare in modo di creare un sistema più fruibile, anche grazie a un algoritmo predittivo capace di guidare l’operatore nella scelta delle colture, con l’obiettivo di massimizzare i profitti.
Quali vantaggi pensi possano apportare i vostri impianti di acquaponica?
Oltre a essere adeguati alle disponibilità economiche e alle necessità produttive delle piccole attività, i nostri impianti consentono un netto progresso verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Come tutte le tecniche di indoor farming, l’acquaponica permette di produrre tutto l’anno, in un ambiente controllato e protetto da eventi meteorologici e infestanti, con tempi di crescita delle colture nettamente ridotti; ciò non si traduce solo in prodotti di alta qualità sempre freschi, ma significa anche una riduzione dei rischi e una maggiore efficienza produttiva.
Il superamento degli ostacoli legati alla stagionalità e al cambiamento climatico ha effetti diretti sulla remuneratività dell’attività agricola, ovviamente, ma anche sulla capacità di creare un’occupazione stabile, garantendo oltretutto migliori condizioni lavorative grazie all’eliminazione delle attività usuranti.
Infine, dal punto di vista ambientale, l’acquaponica consente di preservare le risorse naturali che sono costantemente messe sotto pressione dal settore agricolo, cioè il suolo e l’acqua, e di produrre alimenti a bassa impronta ecologica e senza residui chimici, grazie alla totale indipendenza da pesticidi e fertilizzanti azotati sui vegetali, nonché di antibiotici sui pesci.
Cosa vi ha spinti a scegliere l’equity crowdfunding come strumento per finanziare il vostro progetto innovativo? E quali sono i vantaggi per i vostri investitori?
D’altronde, il crowdfunding è uno strumento particolarmente efficace non solo in quanto processo collaborativo che mette in contatto le imprese e gli investitori, ma anche perché rappresenta contemporaneamente un’azione di marketing e di validazione dell’idea di business.
Per questa ragione, abbiamo subito pensato di sostenere la crescita di Vertical Farming attraverso l’equity crowdfunding. E, in effetti, il nostro progetto innovativo sta trovando importanti conferme grazie all’incredibile interesse che stiamo suscitando anche da parte degli imprenditori agricoli, cioè proprio il target di riferimento per la vendita dei nostri impianti.
Quello che attira maggiormente i nostri investitori è la possibilità, da un lato, di trarre profitto con un progetto che, pur basandosi su stime molto prudenziali, propone un ROI di oltre il 150% in caso di exit o un dividendo annuo che arriva al 19,17%; dall’altro lato, gli investitori possono contribuire a portare sul mercato una soluzione efficiente ed ecologica in grado di aiutare concretamente un settore fortemente vulnerabile, da cui dipende la qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Una volta terminata questa raccolta, quali sono gli obiettivi futuri di Vertical Farming? Come utilizzerete i capitali provenienti da questa campagna di crowdfunding?
Il primo obiettivo che intendiamo realizzare è lo sviluppo dell’algoritmo predittivo da integrare nei nostri impianti acquaponici, quale strumento funzionale al raggiungimento di una maggiore marginalità e profittabilità.
In contemporanea, vogliamo realizzare in provincia di Torino, su un terreno di proprietà di un’azienda satellite, un impianto dimostrativo che servirà per lo svolgimento dell’attività di ricerca e sviluppo e per l’erogazione della formazione. L’avvio dell’attività commerciale, invece, sarà supportata dalla progressiva implementazione di schemi di certificazione in grado di fornire maggiori garanzie alle parti interessate sia in merito all’organizzazione, sia su processi e prodotti.
Successivamente, Vertical Farming intende sviluppare un brand dedicato all’impiantistica e un e-commerce per gli accessori e gli strumenti acquaponici.
Proporre sul mercato un prodotto che potenzialmente può rivoluzionare un settore in forte crescita come quello delle coltivazioni fuori suolo non è affatto scontato. Quali consigli daresti a chi desidera avviare il proprio progetto ma è preoccupato della possibile risposta negativa del mercato?
Difficilmente il mercato penalizzerà prodotti naturali, sani, controllati, sempre freschi, provenienti da filiera corta e disponibili anche fuori stagione.
Ma fondamentalmente, anche qualora l’agricoltore temesse di trovare consumatori restii alle tecniche di coltivazione innovative è bene ricordare che gli impianti acquaponici di Vertical Farming sono innanzitutto strumenti che permettono la riduzione dei costi, dei consumi e dei rischi che stanno mettendo in ginocchio le aziende agricole.
Il risparmio idrico di oltre il 95% è fondamentale per sopravvivere in un mondo in cui l’acqua è una risorsa sempre più preziosa e rara, così come lo sfruttamento del suolo e la mancanza di terreni fertili, che contribuiranno sempre più all’insicurezza alimentare, rendono le coltivazioni fuori suolo una necessità, non solo un’opzione.
Bisogna partire dal presupposto che l’impiego delle risorse naturali rappresenta innanzitutto un costo per le aziende; allo stesso modo, gli agrofarmaci e i consumi energetici incidono moltissimo sulla sostenibilità economica di un’impresa, per non parlare degli impatti ambientali e sociali. Di conseguenza, anche nel caso in cui i consumatori non fossero disposti a riconoscere la qualità dei prodotti acquaponici, è opportuno considerare i vantaggi oggettivi che un impianto fornisce in termini di resilienza, competitività e sostenibilità, fattori che ormai sono determinanti per la sopravvivenza stessa delle imprese.
Il progetto innovativo di Vertical Farming ti incuriosisce? Scopri tutti i dettagli della campagna su Opstart!