L’equity crowdfunding rappresenta un’opportunità preziosa di raccolta di capitali e di crescita soprattutto per imprese innovative, capaci di attrarre investitori grazie alle risposte che offrono a esigenze nuove o alle nuove risposte che offrono a esigenze vecchie. L’investimento in equity crowdfunding, infatti, è un’occasione per partecipare a progetti ad alto potenziale nel momento migliore, ovvero nelle fasi iniziali. Allo stesso tempo, per le aziende, è uno strumento per aggirare la resistenza del credito tradizionale nei confronti dell’incognita dell’innovazione.
Per comprendere questo ruolo dell’equity crowdfunding, è importante seguire il percorso di sviluppo delle aziende in seguito a campagne di successo: ecco perché Opstart realizza una reportistica regolare per gli investitori e invita le aziende a rilasciare interviste sulla loro esperienza. Oggi parliamo con Fabio Pennella, amministratore delegato di FlexTax, piattaforma di consulenza fiscale online che nel 2021 ha concluso una raccolta di successo da oltre 350.000 euro in equity crowdfunding su Opstart.
Ciao Fabio, ci racconti chi sei e come sei arrivato a fondare FlexTax?
Dopo molti anni di esperienza nel settore digitale come consulente per startup e imprese, nel 2017 ho deciso di usare le mie competenze per lanciare un progetto personale. Ho quindi condotto ricerche di mercato e analisi approfondite su diversi settori, prodotti e servizi e ho individuato nella digitalizzazione della contabilità per le microimprese un’opportunità con un grande potenziale.
Il passo successivo è stato quello di lanciare online una prima versione della piattaforma FlexSuite per testare la risposta degli utenti a questa nuova proposta innovativa. I numerosi feedback positivi ricevuti in pochissimo tempo dal lancio mi hanno confermato che era la direzione giusta da seguire.
La prima volta che Opstart e FlexTax si sono incontrate era il 2020. Con quali servizi si presentava all’epoca la vostra startup innovativa sul mercato?
Al momento del nostro incontro, nel 2020, offrivamo gli stessi servizi che proponiamo oggi: assistenza fiscale di alta qualità, al miglior prezzo e la gestione, completamente online, della partita IVA.
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di semplificare la gestione fiscale per le piccole imprese, rendendo il tutto facile, trasparente e accessibile.
Tra il 2020 e il 2021 FlexTax ha concluso una raccolta di capitali in equity crowdfunding da oltre 350.000 euro: per cosa sono stati impiegati e cos’è cambiato in questi 3 anni in FlexTax?
I capitali raccolti in equity crowdfunding, insieme ai fondi ottenuti l’anno successivo dal bando Smart & Start di Invitalia, sono stati utilizzati per oltre l’80% nello sviluppo della piattaforma tecnologica, fondamentale per la gestione operativa di migliaia di partite IVA.
La vera sfida del nostro mercato è riuscire a gestire un numero elevato di utenti mantenendo standard di qualità altissimi e ridurre al minimo la percentuale di errori grazie a meccanismi di controllo automatici a supporto dei consulenti e di tutto il gruppo di lavoro.
Per questo motivo, in questi anni ci siamo concentrati sullo sviluppo di un sistema operativo interno efficace, nonché sull’assunzione e la formazione di persone che condividono pienamente la visione aziendale. Questi talenti sono oggi parte integrante del team e stanno continuando a crescere professionalmente all’interno dell’azienda.
Parliamo ancora di equity crowdfunding e di crowdfunding in generale: perché all’epoca avete scelto questa strada? E valutereste di sceglierla ancora in futuro?
Seguo il crowdfunding e le diverse piattaforme disponibili sin da quando sono state introdotte in Italia. Ho sempre visto il crowdfunding come una grande opportunità per raccogliere capitale e lo è stato anche nel nostro caso. All’epoca, abbiamo scelto questa strada proprio per le sue caratteristiche favorevoli a imprese giovani.
Se lo utilizzeremmo oggi per FlexTax? Non lo so. Da quella prima raccolta siamo cresciuti molto. Oggi dovrei fermarmi per valutare se, al momento, può ancora essere uno strumento adatto per noi. Tuttavia, ho notato che le piattaforme di crowdfunding si sono evolute negli ultimi anni, gestendo raccolte superiori al milione di euro e offrendo strumenti finanziari diversi dal tradizionale equity crowdfunding, pur mantenendo la logica di base del “crowd”.
Per questo motivo non escludo la possibilità di considerarlo in futuro, qualora emergesse questa esigenza in azienda. In ogni caso, continuerò a consigliarlo come una valida opzione per molte realtà.
In termini di roadmap, FlexTax sta seguendo un percorso positivo. Quali sono i prossimi obiettivi che vi proponete di raggiungere?
Il primo obiettivo, che probabilmente raggiungeremo il prossimo anno, è iniziare a generare utili. Una volta raggiunto questo traguardo, valuteremo con molta probabilità una nuova raccolta di capitali. A differenza delle raccolte precedenti, fondamentali per creare la nostra infrastruttura tecnologica, definire i modelli organizzativi interni e testare i canali di marketing, questa volta i fondi saranno principalmente destinati a potenziare le attività di marketing. L’obiettivo è accelerare ulteriormente la nostra crescita.
Exit e profit strategy: cosa dovrebbe aspettarsi chi è entrato in società grazie all’equity crowdfunding su Opstart?
Come anticipato, il nostro attuale focus è generare profitto, un traguardo che contribuirà sicuramente ad aumentare il valore della società. Operiamo in un settore con un potenziale enorme e che vale oltre un miliardo di euro. La gestione completamente online della contabilità è un servizio destinato a crescere in modo significativo. Questo trend non si limiterà solo alle nuove partite IVA, ma si estenderà anche a coloro che passeranno dalla gestione tradizionale a quella online.
Attualmente, noi e i nostri competitor non raggiungiamo ancora il 2% del mercato, quindi le opportunità di crescita sono enormi. In questo contesto, è molto probabile che investitori interessati a questo settore possano valutare con favore FlexTax.
Di conseguenza, non escludiamo la possibilità di una exit (parziale o totale) nei prossimi anni. Sicuramente considereremo con attenzione le proposte che arriveranno.
Un’ultima domanda: se dovessi dare un consiglio a chi si avvicina per la prima volta a una raccolta di capitali per la propria impresa, quale sarebbe?
Il mio consiglio a chi si avvicina per la prima volta a una raccolta di capitali è di valutare attentamente l’impegno richiesto.
Una raccolta di crowdfunding non è un processo in cui ci si limita a pubblicare un “annuncio” su una piattaforma. Significa dedicare mesi di lavoro intenso, a tempo pieno, per creare e gestire relazioni, è necessario sapersi presentare in modo efficace ed essere presenti ovunque, sia online che offline, là dove potrebbero esserci potenziali investitori.
Guardando indietro, possiamo dire che se avessimo dedicato ancora più impegno in quei mesi, avremmo potuto raccogliere una somma maggiore.
Tuttavia, è importante considerare che abbiamo lanciato la nostra campagna nel pieno della pandemia, un periodo di incertezze che ha reso più difficile attrarre investitori. Nonostante le difficoltà, siamo comunque molto soddisfatti del risultato raggiunto.
Il prossimo caso di successo? Potrebbe essere adesso su Opstart: scopri le campagne in corso.