Il crowdfunding è un’opportunità innovativa per imprese e investitori per raccogliere capitali e investire i risparmi, disponibile in Italia da ormai un decennio ma non ancora di diffusione capillare. Per sfruttarla in modo proficuo è necessario conoscerla e superare la diffidenza che le novità, specie in un ambito delicato come quello finanziario, possono suscitare. Per questo Opstart da più di dieci anni si impegna a diffondere la verità sugli investimenti in crowdfunding, rendendo accessibili a tutti i concetti base e sfatando falsi miti.
In questo articolo andiamo alla scoperta delle convinzioni errate più diffuse e dei pilastri del crowdfunding, in modo da avere in mano tutto ciò che serve per prepararsi a provare gli investimenti in crowdfunding con Opstart.
La sicurezza degli investimenti online
Molte persone associano ancora gli investimenti esclusivamente al luogo fisico della banca, o al massimo dell’agenzia assicurativa o delle Poste, dove parlare con un consulente e mettere delle firme su carta. Queste persone temono che gli investimenti online non siano sicuri, perché potrebbero esporre al rischio di truffe e di sottrazione di dati personali, soldi e metodi di pagamento.
Nulla di tutto ciò: gli investimenti online sono sicuri e regolamentati. Il rischio di truffa è pari a quello di qualsiasi altra operazione che coinvolga una transazione di denaro, tanto online quanto offline: per scongiurarlo, è sufficiente rivolgersi solo a operatori autorizzati. Nell’ambito del crowdfunding, i portali che vogliono offrire servizi di raccolta di capitali e investimento devono ricevere l’autorizzazione a operare da Consob e Banca d’Italia e rispettare precisi obblighi di trasparenza. Queste autorità sono preposte alla vigilanza delle attività di crowdfunding e alla tutela degli investitori. Tale tutela è diventata ancora di più una priorità ineludibile con l’entrata in vigore del Regolamento Europeo ECSP.
Dal punto di vista dei dati personali e degli account, inoltre, Opstart garantisce la massima sicurezza grazie alle migliori tecnologie, utilizza l’autenticazione a due fattori e non ha mai avuto problemi di appropriazione da terze parti.
Il rapporto rischio/rendimento del crowdfunding
Quello che frena molti risparmiatori dal provare gli investimenti in crowdfunding è la convinzione che questi ultimi siano troppo rischiosi per un comune investitore, soprattutto in relazione al potenziale rendimento. Molti sono convinti, insomma, che il gioco non valga la candela.
Gli investimenti in crowdfunding sono mediamente più rischiosi dei prodotti finanziari tradizionali, ma questo non deriva dalla natura dello strumento in sé, bensì dal fatto che la maggior parte delle aziende che lancia campagne di crowdfunding è costituita da startup o comunque società giovani e innovative. Si tratta, quindi, di realtà ancora non consolidate o con un modello di business in fase di sperimentazione. Ma un elevato livello di rischio si trova anche sul mercato azionario, se si investe in azioni di startup o nei Paesi dalle economie emergenti.
Le piattaforme di crowdfunding come Opstart, inoltre, operano una selezione fra le aziende che si candidano per lanciare campagne di crowdfunding, in modo da proporre agli investitori solo i progetti ben strutturati e con buone prospettive di successo e crescita.
Il rendimento, peraltro, è commisurato al livello di rischio, perciò anch’esso è più alto della media dei prodotti finanziari tradizionali. Lo si nota in particolare nel lending crowdfunding, che offre tassi di interesse dall’8 al 12% annuo.
Il segreto è la diversificazione degli investimenti, che vale per qualsiasi strumento finanziario, tradizionale o innovativo, e consente di mantenere un livello di rischio del portafogli equilibrato.
La liquidità degli investimenti in crowdfunding
Una preoccupazione diffusa sugli investimenti in crowdfunding è la loro illiquidità. Tale preoccupazione, però, vale solo per l’equity crowdfunding, in particolare quando riguarda le startup, che per legge non possono distribuire dividendi per i primi 5 anni di vita. Le società che fanno equity crowdfunding, inoltre, non sono quotate e non esiste un vero e proprio mercato secondario per la negoziazione delle quote, anche se la nuova regolamentazione europea prevede la possibilità di creare di bacheche elettroniche per la pubblicazione di annunci di acquisto e vendita.
L’investimento in equity crowdfunding, quindi, ha un orizzonte temporale di medio-lungo termine, perché le imprese innovative possono richiedere molti anni prima di diventare profittevoli e non c’è una compravendita garantita delle quote, e deve coinvolgere capitali che l’investitore può permettersi di perdere e che non gli servono liquidi nel breve termine.
Ma il lending crowdfunding segue tutt’altre dinamiche: permette di finanziare aziende di ogni tipo, dalle startup alle grandi imprese, e di ricevere un rendimento nel breve termine. Il success rate su Crowdlender è del 98%, grazie a un’attenta selezione dei progetti, quindi le prospettive di guadagno sono molto più prevedibili. Su alcune campagne, inoltre, sono attive garanzie di diverso tipo.
La varietà delle proposte di investimento in crowdfunding, dunque, consente di scegliere le operazioni più adatte alle proprie esigenze di liquidità e alla propria propensione al rischio.
Gli investimenti in crowdfunding sono per tutti?
Un’ultima, fondamentale verità sugli investimenti in crowdfunding è che sono alla portata di un’eterogenea gamma di investitori. Non è necessario essere esperti di finanza né avere capitali ingenti. È sufficiente conoscere i concetti finanziari di base – la differenza tra azioni e obbligazioni, il tasso di interesse, la diversificazione, il rapporto rischio/rendimento e poco altro che si può approfondire sul portale di Opstart – e avere un capitale minimo. Le possibilità di investimento, infatti, partono da 50 euro nel lending crowdfunding e da 250 euro nell’equity crowdfunding. Non è consigliabile investire tutti i propri risparmi in crowdfunding, ma queste soglie di accesso così basse permettono di iniziare a diversificare gli investimenti veicolando piccole somme negli strumenti di finanza alternativa. Trasparenza e accessibilità sono fra i principi delle piattaforme di crowdfunding come Opstart e il Customer Care può essere di grande aiuto ad avvicinarsi agli investimenti in crowdfunding.
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