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Donne imprenditrici: quali sono le opzioni per la crescita della tua azienda?

Un Paese ricco di donne imprenditrici è un Paese in cui l’economia è più inclusiva, dinamica, produttiva, in cui c’è una maggiore parità di genere e in cui cresce la natalità. L’Italia, da questo punto di vista, ha compiuto dei notevoli passi avanti negli ultimi dieci anni, ma le difficoltà di accesso al mondo del lavoro e all’imprenditoria per le donne sono ancora consistenti. Dagli stereotipi culturali sui ruoli di genere agli oneri delle cure familiari, gli ostacoli sul percorso di una donna aspirante imprenditrice restano un problema da risolvere. 

Scopriamo i dati sull’imprenditoria femminile in Italia e le iniziative istituzionali per incentivare le donne a fare impresa e sostenerne la crescita.

Donne imprenditrici in Italia

L’ultimo report dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere, realizzato nel 2024 sui dati del 2023, rileva circa 1,3 milioni di imprese femminili in Italia, corrispondenti al 22,2% del totale del tessuto produttivo nazionale. Ricordiamo che la media europea si attesta intorno al 30%. 

Il report intende per “imprese femminili” quelle in cui la maggioranza di soci è donna, la maggioranza di quote è detenuta da donne o la maggioranza delle cariche è ricoperta da donne, nonché le ditte individuali a titolarità femminile.

La crescita registrata fino al 2022 ha subito una prima battuta d’arresto, seppure lieve e coerente con la flessione dell’imprenditorialità generale in Italia. Nel 2023 le imprese femminili, infatti, sono diminuite di 11mila unità (-0,9%). 

Le donne imprenditrici sono particolarmente presenti nei seguenti settori:

  • servizi (istruzione, assistenza sanitaria, cura della persona, consulenza a imprese e privati);
  • commercio e turismo (negozi, ristorazione, hospitality);
  • innovazione e sostenibilità, con una crescente partecipazione a settori tecnologici e green.

Da sottolineare, in particolare, il timido aumento (+0,3%) del numero di imprese femminili in settori scientifici e tecnici, tradizionalmente di prerogativa maschile. 

Alcuni dati significativi dell’imprenditoria femminile in Italia:

  • la quota di under 35 che guida le aziende femminili è maggiore di circa il 3% rispetto a quella che si registra per le aziende non femminili;
  • quasi il 37% delle imprese femminili si trova al Sud;
  • le imprese femminili sono di piccola dimensione, hanno una produttività inferiore del 60% rispetto alle aziende non femminili e hanno un tasso di sopravvivenza inferiore;
  • sono cresciute dell’1,7% le società di capitale femminili (26% del totale delle aziende guidate da donne).

Questi dati suggeriscono che le donne imprenditrici sono tendenzialmente più giovani dei loro colleghi imprenditori, che l’imprenditoria rappresenta un’opportunità concreta per sostenere lo sviluppo economico del meridione d’Italia e per aumentare l’occupazione femminile laddove è più bassa, infine che crescono la propensione e le possibilità femminili di costruire modelli aziendali più strutturati e robusti.

Le sfide per l’imprenditoria femminile

Le donne imprenditrici sono ancora poche rispetto ai colleghi uomini per una serie di ragioni che spaziano dall’ambito socioculturale a quello economico. Le sfide che pongono ostacoli all’imprenditoria femminile, infatti, nascono tutte dallo stereotipo della donna poco propensa o adatta a ricoprire ruoli di guida e di responsabilità, ma nel concreto si declinano poi in vari ambiti.

  • Accesso limitato ai finanziamenti: le imprese femminili ricevono meno credito rispetto a quelle maschili e incontrano maggiormente la diffidenza di creditori e investitori.
  • Difficoltà nel networking: le imprenditrici hanno meno accesso a reti professionali e contatti utili.
  • Bilanciamento vita privata-lavoro: la gestione di un’impresa spesso si sovrappone agli impegni familiari tradizionalmente assegnati alle donne.

Per superare queste sfide, esistono numerosi strumenti di supporto, a partire dagli incentivi economici predisposti dagli enti pubblici.

Incentivi per la crescita delle imprese femminili

Le donne che vogliono avviare o far crescere la propria azienda possono accedere a diversi programmi di finanziamento dedicati. Ecco alcuni esempi.

Fondo Impresa Donna

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati gestiti da Invitalia per la nascita e lo sviluppo di attività guidate da donne con sede in Italia.

ON – Nuove Imprese a Tasso Zero

Programma per nuove imprese composte da giovani (18-35 anni) oppure da almeno il 50% di donne, di qualsiasi età. Offre finanziamenti agevolati fino a 3 milioni di euro e contributi a fondo perduto per investimenti in macchinari, attrezzature, programmi informatici, brevetti, licenze.

Smart&Start Italia

Agevolazioni per startup innovative, con particolare attenzione alle imprese a prevalenza femminile, a cui sono dedicati un budget specifico di 100 milioni di euro e un finanziamento a tasso zero del 90% delle spese ammesse, senza alcuna garanzia.

A questi vanno aggiunti i programmi di incentivi all’imprenditoria femminile promossi da enti europei e regionali e i percorsi di supporto e mentorship dedicati alle donne imprenditrici o aspiranti tali da incubatori, acceleratori o startup studio. Alcuni esempi: l’ente no profit SheTech per la parità di genere nel mondo digital, l’associazione a sostegno delle donne imprenditrici GammaDonna, l’associazione di networking e mentoring YoungWomenNetwork, il programma Imprenditoria Femminile di Invitalia.

Invitalia per le donne imprenditrici

Invitalia, oltre a gestire gli incentivi economici a favore delle imprese femminili, organizza il programma appena menzionato Imprenditoria Femminile. È un progetto per la diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne e l’aumento della loro presenza nel mondo del lavoro e dell’impresa, con particolare attenzione agli ambiti scientifici e tecnologici e alle regioni del Sud, dove il problema è particolarmente radicato.

Grazie ai fondi del PNRR il programma organizza attività di formazione sulla cultura imprenditoriale e su specifiche competenze professionali allineate alle esigenze del mercato del lavoro, di orientamento personale e di promozione dei valori delle professioni STEM. 

Il programma comprende anche un percorso di accelerazione e un premio per startup innovative femminili.

Opstart lo scorso anno ha siglato una partnership proprio con Invitalia per supportare le imprese nell’accesso a opportunità di finanza agevolata e a un network professionale che possono integrare le risorse della finanza alternativa e facilitare una crescita economica solida e sostenibile.

Scopri altri aspetti del mondo lavorativo che le donne imprenditrici affrontano. Leggi gli articoli dedicati al tema della parità di genere sul nostro blog.