Il burn rate è un termine con il quale si indica la velocità (espressa in valore monetario/mese) con la quale un’azienda perde il suo capitale. Viene spesso associato alle startup, che quasi mai fanno profitti nel breve periodo. Perdite di profitti e di cassa, infatti, possono persistere anche per anni, prima che il trend si inverta e la start up diventi “self-sustainable”, o auto-sostenibile.
Il burn rate è uno strumento che serve agli investitori che hanno interesse a valutare la “velocità” con cui l’azienda “consuma” il proprio capitale; una volta esaurito l’investimento iniziale, infatti, all’azienda si porrà la scelta fra: ricapitalizzarsi, diventare profittevole o chiudere.
Il burn rate è stato creato al tempo della bolla speculativa delle società “dot com”, ovvero le internet company, quando le start-up tecnologiche, dopo un primo round di finanziamenti, incontravano molte difficoltà prima di cominciare a produrre utili e anche a trovare nuovi finanziatori.
In un business plan questo dato si calcola dal cash flow statement (rendiconto finanziario) dividendo per 12 la variazione di cassa (se negativa).
Come si calcola il Burn Rate
Facciamo un esempio. Supponiamo che un’azienda venga avviata con un investimento di 50 mila euro e che durante l’anno la stessa azienda registri una variazione negativa di cassa di 30 mila euro. Si avrà:
Cassa iniziale: 50.000 Euro
Variazione di cassa: -30.000
Cassa finale: 20.000
Burn rate = 30.000/12 = 2.500 Euro
Ora che sai calcolare quanto velocemente un’azienda perde il capitale, vieni a scoprire come raccoglierlo con una campagna di equity crowdfunding.