L’incubatore d’impresa è un attore fondamentale per la filiera delle startup, perché si inserisce nella delicata fase iniziale in cui una startup è solo un’idea o poco più e deve porre le basi per diventare realtà e sostenere una crescita solida. Abbiamo già parlato delle caratteristiche e funzioni dell’incubatore per le startup, ma vogliamo approfondire come questo soggetto possa avere un ruolo anche nell’educazione finanziaria degli aspiranti imprenditori. Tra gli ostacoli di chi inizia a fare impresa, infatti, ci sono anche le conoscenze e le competenze necessarie per fornire solide basi finanziarie al progetto e al suo futuro e sfruttare in modo efficiente le opportunità a disposizione.
Per farlo, abbiamo intervistato Vanessa Coppola, Head of Innovation e Corporate Venturing e co-fondatrice di The Qube, Incubatore Certificato d’Impresa in Puglia.
Ciao Vanessa, ci racconti chi sei e qual è il percorso che ti ha portata a lavorare con le startup?
La mia carriera nel mondo dell’innovazione è iniziata sia per sfida sia per necessità: studiavo economia a Lecce e un professore ci ha sfidato a partecipare a una Call for ideas. Poco tempo prima mi era capitato qualcosa di davvero spiacevole: ero stata inseguita e non riuscivo a cercare aiuto perché avevo il telefono scarico. Fortunatamente avevo incontrato due militari. Da quell’esperienza è nata la mia prima idea: creare borse dotate di una luce OLED interna che si accende automaticamente al buio e dotate di una presa di ricarica per lo smartphone. Quel percorso mi ha aiutata a esplorare le difficoltà dell’imprenditorialità innovativa e proprio da questa necessità è nata The Qube, che supporta chi, come me, affronta nuove sfide nel far crescere idee e progetti in un ambiente in continua evoluzione.
The Qube è un incubatore d’impresa attivo da oltre 10 anni: quali sono i servizi che offrite alle società e come sono cambiati nel tempo?
The Qube è nata come un’associazione in cui le poche startup all’epoca attive in Puglia hanno potuto fare rete e capire come crescere in un network ancora poco popolato. In oltre un decennio di attività, abbiamo adattato e ampliato i servizi per rispondere alle mutevoli esigenze delle startup. Attualmente offriamo supporto a 360°: dalla consulenza strategica e finanziaria alla mentorship tecnica, fino a servizi di networking e accesso a finanziamenti per rispondere alle richieste di startup sempre più orientate all’innovazione e alla scalabilità globale.
Novembre è il mese dell’educazione finanziaria. Il primo pensiero va ai risparmiatori, ma è bene ricordare che in ambito imprenditoriale ce n’è ancora bisogno: in questo senso qual è il ruolo di un incubatore d’impresa?
In ambito imprenditoriale, l’educazione finanziaria è fondamentale e il ruolo di un incubatore d’impresa è quello di fornire alle startup una guida strutturata sulle tematiche finanziarie, spesso poco conosciute, soprattutto dai giovani imprenditori. The Qube lavora per educare le startup su come gestire correttamente il cash flow, valutare le opzioni di finanziamento e impostare strategie sostenibili. Non solo con le consulenze, ma anche tramite corsi, workshop e programmi di incubazione, aiutiamo i fondatori a comprendere l’importanza della pianificazione finanziaria a lungo termine per garantire una crescita sana e resiliente. Mette inoltre a disposizione figure esperte della tematica che possano aiutare i giovanissimi startupper ad affrontare al meglio il mondo finanziario. Non di poca importanza, inoltre, gli incontri individuali che facciamo circa una volta al mese per far incontrare startup che hanno problemi in ambito finanziario e la rete di commercialisti, fiscalisti, aziendalisti e analisti che abbiamo.
Con il tuo lavoro hai senz’altro a che fare con tante giovani realtà innovative: secondo te qual è la percezione che hanno dei canali di finanziamento alternativi a quelli tradizionali, come il crowdfunding?
Le giovani startup oggi sono molto più aperte a esplorare canali di finanziamento alternativi. Il crowdfunding, in particolare, viene visto come un’opportunità interessante non solo per raccogliere fondi, ma anche per testare il mercato e generare interesse attorno al prodotto. Tuttavia, rimane una certa diffidenza, spesso legata a una mancanza di conoscenza sui processi e i requisiti necessari. Ciò è dovuto anche a problematiche sollevate dai Venture Capital in passato, in cui pochi gestivano il crowdfunding con una società veicolo e con valutazioni aziendali reali.
Ora però il mondo è cambiato e, infatti, noi suggeriamo di iniziare con i finanziamenti alternativi.
È fondamentale aiutare le startup a navigare e comprendere questi strumenti, presentandoli come opzioni strategiche e complementari ai finanziamenti tradizionali.
Qual è la strada per rendere i giovani imprenditori più consapevoli rispetto alle opportunità di crescita a loro disposizione (finanziarie e non)?
L’educazione continua è la chiave. I giovani imprenditori devono essere esposti a informazioni non solo sui finanziamenti, ma anche sulle opportunità di crescita legate all’espansione del mercato, al networking e alla collaborazione con altri settori. È essenziale creare occasioni in cui i CEO possano confrontarsi con esperti, investitori e altri imprenditori. Solo attraverso una formazione integrata e un accesso continuo a risorse e contatti, gli imprenditori possono scoprire e sfruttare le opportunità a loro disposizione.
Opstart da tempo si impegna sul tema della parità di genere in un settore – quello finanziario – in cui c’è ancora tanta strada da fare. Quale consiglio daresti alle giovani imprenditrici e potenziali startupper? Quali sono gli ostacoli che hai incontrato tu lungo il tuo percorso?
Questo tema è per noi particolarmente rilevante. Proprio quest’anno, The Qube ha ottenuto la certificazione UNI/PDR 125:2022 per la Parità di Genere perché crediamo fermamente in un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso, dove tutti hanno pari opportunità di crescere.
Non a caso, siamo un’azienda con una maggioranza quote rosa!
Alle giovani imprenditrici consiglio di credere nelle proprie capacità, costruire una rete solida di supporto e di non avere timore a prendere spazio anche in settori complessi come quello finanziario. Sono piccoli passi che, nel mio percorso, ho sperimentato personalmente e che mi hanno insegnato a cercare sempre nuove opportunità per crescere, sia a livello personale che professionale.
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