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Equity crowdfunding e settore agroalimentare: intervista a Osvaldo De Falco di Biorfarm

Negli ultimi anni, il settore agroalimentare sta attraversando un periodo di grande fermento e rapida evoluzione. La crescente attenzione verso la sostenibilità e la necessità di introdurre la digitalizzazione stanno spingendo sempre più realtà a innovare, tracciando la strada verso un futuro in cui la tecnologia offre un supporto concreto a uno dei comparti più strategici per l’economia italiana.

In questo scenario si inserisce Biorfarm, l’azienda che consente di adottare alberi da frutto, olivi, vigne o alveari e riceverne a casa i prodotti. Oggi la società è pronta a fare un ulteriore passo avanti, sviluppando una piattaforma che permetterà agli agricoltori di gestire in autonomia tutto il processo. Per questo la società è live su Opstart con una raccolta di equity crowdfunding per l’agroalimentare.

Ne abbiamo parlato con Osvaldo De Falco, CEO e founder di Biorfarm, per approfondire la novità e scoprire quali sono le prospettive future dell’azienda.

Ciao Osvaldo, ci racconti cos’è Biorfarm e di cosa si occupa?

Ciao a tutti. Biorfarm è una piattaforma che mette in connessione una community di utenti e piccoli produttori, con l’obiettivo di rivoluzionare la filiera agricola biologica. Superando i limiti di trasparenza e informazione tipici della grande distribuzione, la società propone un nuovo modello basato sull’adozione di una coltivazione, creando un legame diretto tra chi produce e chi consuma.

In Biorfarm, chiunque può adottare una o più coltivazioni biologiche e creare la propria azienda agricola digitale, seguendo da vicino la crescita dei prodotti insieme al produttore e ricevendo il raccolto bio direttamente a casa, senza intermediari. Questo modello permette agli agricoltori di ricevere un compenso più equo e, al tempo stesso, di ampliare il proprio mercato fidelizzando i clienti attraverso una narrazione diretta e autentica del loro lavoro quotidiano e del valore dietro ogni prodotto.

L’idea nasce da una profonda ingiustizia che il mio collega Giuseppe Cannavale, COO di Biorfarm, ha vissuto in prima persona. Di seguito vi riporto la sua esperienza:

Vengo da una famiglia di agricoltori di Rossano Calabro, in Calabria, e da generazioni gestiamo un’Azienda Agricola Biologica specializzata in agrumi e olive. Mio padre, che lavora prodotti biologici da oltre 30 anni, mi ha trasmesso fin da subito l’amore per la terra. Ho sempre trascorso molto tempo in campagna, fin da ragazzo.

Con il passare degli anni, entrando sempre più a fondo nelle dinamiche aziendali, ho iniziato a rendermi conto di quanto fosse iniqua la filiera dei prodotti freschi. Vedere la frutta biologica prodotta dalla nostra azienda arrivare sugli scaffali dei supermercati a un prezzo 10-15 volte superiore rispetto a quello che ci veniva riconosciuto era diventata una situazione ricorrente.

Quando poi abbiamo capito che questo tipo di distorsione, non colpiva solo mio padre, ma colpiva migliaia di piccoli produttori non solo in Italia ma anche in Europa, la scintilla che ha fatto nascere Biorfarm era ufficialmente scattata.

Insomma, volevamo creare un rapporto diretto e trasparente, valorizzando l’agricoltura biologica e supportando i piccoli produttori, coinvolgendo utenti finali ed aziende. Per noi, Biorfarm è proprio questo: connettere le persone alla terra, in modo autentico, senza sprechi e con la giusta dignità per il lavoro agricolo.

Qual è la novità lanciata dalla società e quali possibilità offre ai clienti?

In questa frase è racchiusa la visione futura di Biorfarm: rendere il mercato online accessibile anche ai piccoli produttori.

L’idea è trasformare Biorfarm in uno strumento che consenta a ogni agricoltore di gestire in autonomia la propria attività digitale: dal caricamento dei prodotti allo storytelling, dalla gestione degli ordini fino alle spedizioni. Allo stesso tempo, vogliamo avvicinarli sempre più agli utenti, offrendo una piattaforma che risponda alle esigenze concrete di entrambe le parti, che sono i veri attori chiave del nostro progetto.

Il modello di business riflette questo tipo di cambiamenti. La decentralizzazione delle attività ci permette di ottimizzare drasticamente la struttura dei costi ed eliminare quegli ostacoli alla profittabilità che spesso caratterizzano il settore, rendendoci più agili e scalabili. In più, manteniamo tutti gli asset di valore attuali: utenti, agricoltori ed aziende partner.

I vantaggi sono molteplici per tutti.

Per gli agricoltori, si tratta di avere tutto in un unico posto: ordini, logistica, promozione, customer care. Questo libererà tempo prezioso, tempo che potranno dedicare a quello che amano fare di più: coltivare la terra.

Per i nostri clienti, significa un’esperienza ancora più trasparente e coinvolgente, con la possibilità di interagire direttamente con i produttori come mai prima. Oltre ai vantaggi che già conoscete – prodotti freschi, biologici e tracciabili – avranno un sistema più vivo, più ingaggiante, con un’offerta ancora più variegata e tante nuove funzionalità. Parlo dell’Adozione in abbonamento, il nostro ‘Club’ per ricevere regolarmente frutta fresca a casa; della Co-adozione, per condividere l’albero con amici e ottimizzare le consegne; e delle Esperienze in fattoria, per vivere la campagna in prima persona. Insomma, la relazione con la terra diventerà ancora più profonda e ricca di opportunità.

Questo nuovo modello non solo migliora l’esperienza per tutti, ma apre anche nuove e significative opportunità di crescita e monetizzazione, rendendo Biorfarm una realtà ancora più solida e attraente, ma soprattutto molto più scalabile. 

Puoi descriverci il mercato in cui opera Biorfarm e quali sono le sue prospettive dopo l’equity crowdfunding per l’agroalimentare?

Pur percependo l’ecosistema Biorfarm come unico e come un’unica vera e propria community composta da attori che sebbene legati tra loro restano diversi, le nostre analisi guardano sempre più mercati.

Per quel che riguarda l’utente, l’e-grocery in Italia continua a crescere a ritmi elevati: nel 2024 ha toccato i 4,6 miliardi di euro, con il settore Food & Grocery in aumento del 7%. Questi numeri, di per sé importanti, nascondono margini di crescita ancora enormi, considerando quanto lo strumento dell’e-commerce stia diventando sempre più centrale nelle scelte dei consumatori. Ma non è solo una questione di volumi: c’è una consapevolezza crescente. Due italiani su tre, nel 2024, cercano prodotti sostenibili e tracciabili. L’utente vuole sapere cosa mangia e da dove viene, lo vuole sapere in maniera ingaggiante, e noi diamo proprio questo.

Sul fronte B2B, le aziende investono sempre più in sostenibilità e welfare aziendale. L’80% dei manager italiani ha dichiarato di aver aumentato gli investimenti in sostenibilità nell’ultimo anno, e il mercato del welfare aziendale, dove rientrano parte dei nostri servizi corporate, ha raggiunto in Italia un valore di 3,9 miliardi di euro nel 2023. Il nostro modello di adozione di alberi in Italia è una soluzione concreta e misurabile per la loro CSR, molto più di un semplice ‘greenwashing’ simbolico: offre un impatto reale e tangibile sul nostro territorio.

E non è tutto: gli agricoltori stessi stanno diventando sempre più digitali e pronti a nuove sfide. Basta guardare la nostra stessa rete: negli ultimi due anni, fino al 70% degli agricoltori della nostra community ha creato un proprio e-commerce. Questo ci dice che il mercato degli agricoltori è pronto per un’evoluzione. La nuova Biorfarm serve proprio a questo, a colmare quel vuoto che oggi obbliga l’agricoltore a destreggiarsi tra decine di strumenti e tool diversi, sparsi in mille posti. Noi stiamo creando l’hub unificato che rivoluziona il loro modo di fare business online.

Cosa vi ha spinti a scegliere l’equity crowdfunding per l’agroalimentare su Opstart per la raccolta di capitali?

La scelta dell’equity crowdfunding per l’agroalimentare su Opstart non è stata affatto casuale, direi piuttosto che è stata strategica e naturale.

Per noi, Biorfarm è un progetto che si basa profondamente sulla community, su un gruppo di persone che credono in un futuro più sostenibile e in un’agricoltura diversa. E il crowdfunding è lo strumento perfetto per coinvolgere questa community, per trasformare i nostri sostenitori in veri e propri soci. Non è un caso se oltre il 60% dei nostri attuali investitori è stato prima un nostro cliente: un dato che racconta la fiducia costruita nel tempo e la solidità del legame con chi ha scelto di credere nel nostro progetto.

Il crowdfunding ci ha permesso di coinvolgere in maniera rapida e diretta le persone che credono nel nostro progetto e nei nostri valori. È un modo per rafforzare ancora di più quel legame che ci unisce ai nostri soci, trasformandoli da ‘sostenitori’ a veri e propri ‘protagonisti’ del nostro futuro. L’equity crowdfunding per l’agroalimentare può essere dunque una grande occasione di crescita.

La sostenibilità è uno dei punti di forza di Biorfarm: ci parli dell’impatto positivo generato dalla vostra attività?

La sostenibilità per Biorfarm ha sempre rappresentato al tempo stesso un driver strategico e un obiettivo. Solo così abbiamo potuto raggiungere risultati incredibili. In questi anni, l’impatto positivo che abbiamo generato è tangibile e misurabile. Abbiamo certificato che gli alberi adottati in Biorfarm hanno assorbito oltre 10 milioni di kg di CO2, ovvero l’impatto di più di 2,7 milioni di viaggi di 30 minuti in un’utilitaria diesel. E con il lancio del nostro nuovo modello, l’impatto che abbiamo già generato sarà esponenzialmente amplificato, permettendoci di supportare un numero ancora maggiore di agricoltori e di assorbire ancora più CO2, estendendo la nostra impronta positiva su un territorio ancora più vasto. 

Ma non è solo un fatto ambientale. È sostenibilità economica e sociale, che va di pari passo. Abbiamo supportato oltre 120 agricoltori biologici, creando per loro più di due milioni di euro di vendite generate all’interno della nostra community dalla nascita di Biorfarm. Garantiamo loro il prezzo richiesto, non negoziamo, in media il 70% in più rispetto alla filiera tradizionale. Li supportiamo nella loro crescita e spesso abbiamo visto che questa si riflette anche sull’indotto locale, enfatizzando l’impatto sociale.

E di questo i nostri utenti finali sono soddisfatti: non è un caso che, alla domanda “Perché hai scelto Biorfarm?”, la motivazione legata al supporto diretto agli agricoltori sia tra le più ricorrenti. Il consumatore di oggi è sempre più consapevole e attento a queste dinamiche, e spesso è proprio grazie al suo feedback che cresciamo. È questa sensibilità, unita al nostro modello, a permetterci di generare un impatto profondo e scalabile, facendo crescere la nostra community e creando valore per l’intera filiera agricola.

Vuoi scoprire di più riguardo Biorfarm e la novità che vuole introdurre nel comparto agroalimentare? Visita la campagna di equity crowdfunding su Opstart!