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Dove sono quotati i minibond?

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Uno degli aspetti più innovativi del debt crowdfunding è legato alla quotazione dei titoli di debito, indispensabile per l’ottenimento di alcune agevolazioni fiscali: ma dove sono quotati i Minibond? La risposta non è così ovvia, perché questi strumenti finanziari presentano molte particolarità rispetto ai tradizionali prodotti scambiati sui mercati.

I Minibond, infatti, sono titoli di debito pensati dal decreto Sviluppo del 2012 per le PMI, che rispetto alle grandi imprese hanno più difficoltà ad accedere alle tradizionali fonti di credito e spesso non sono quotate, perciò non possono sfruttare Bond e azioni per raccogliere capitale. I Minibond, rispetto a questi ultimi strumenti, sono di entità economica inferiore e più veloci da emettere, in particolare sono titoli di debito inferiori a 50 milioni di euro che possono essere emessi da società quotate oppure non quotate. Come le obbligazioni tradizionali, prevedono nei confronti degli investitori il rimborso del costo di acquisto del titolo e il pagamento di interessi prestabiliti.

Un’ulteriore facilitazione per le PMI è stata l’apertura della possibilità di collocare Minibond anche sulle piattaforme di crowdfunding autorizzate, come Crowdbond di Opstart, introdotta nel 2019 con alcune modifiche al regolamento Consob.

Fra i motivi per cui l’emissione di Minibond è in crescita fra le PMI ci sono anche le agevolazioni fiscali legate a questi strumenti finanziari, approfondite in questo articolo. Il regime fiscale semplificato riservato all’emissione di Minibond, che prevede fra le altre cose la deducibilità degli interessi e dei costi di emissione, si applica però solo se i titoli sono negoziati in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione all’interno dell’UE oppure sono detenuti da investitori qualificati ex art 100 del TUF.

Come e dove sono quotati i Minibond

Poiché la quotazione in Borsa è un percorso costoso e complesso, per agevolare le PMI a usufruire del regime fiscale semplificato per i Minibond nel 2013 Borsa Italiana ha sviluppato ExtraMot Pro. È un segmento di Borsa Italiana che offre alle PMI costi calmierati, un accesso al mercato adeguato alle loro esigenze e maggiore visibilità presso gli investitori. Una caratteristica importante di questa piattaforma è che è aperta solo a investitori professionali, attualmente, anche se sui portali di crowdfunding i Minibond possono essere sottoscritti da alcune categorie specifiche di investitori retail.

L’infrastruttura ha regole diverse rispetto al mercato principale, ma richiede comunque una procedura specifica per l’ammissione:

  • in primo luogo, la società che desidera ammettere i propri Minibond alla negoziazione su ExtraMot Pro deve redigere un documento di ammissione con tutte le informazioni richieste dal Regolamento ExtraMot;
  • deve richiedere l’assegnazione di un codice ISIN;
  • pubblicare gli ultimi due bilanci annuali, di cui almeno l’ultimo sottoposto a revisione contabile;
  • presentare una domanda di ammissione corredata dei documenti richiesti dalla Borsa;
  • effettuare l’accentramento dei titoli presso Monte Titoli s.p.a.

Se la società ha richiesto un rating pubblico a un’agenzia indipendente per l’emissione dei Minibond, deve allegarlo ai documenti forniti per l’ammissione.

Successivamente alla quotazione, ogni anno vanno resi pubblici il bilancio annuale revisionato, eventuali modifiche nel rating o nelle condizioni dell’emissione e qualsiasi informazione rilevante sulla società.

Secondo lo studio di Minibond Italy e Azimut a settembre 2022 su Borsa Italiana si contavano 393 emissioni di Minibond per un totale di 2.5 miliardi di euro.

Le PMI possono quotare i Minibond anche su altre piattaforme di negoziazione europea, per esempio la Borsa di Vienna (segmento Vienna MTF). Quest’ultima offre alcuni vantaggi rispetto a ExtraMot Pro, che Opstart ha individuato grazie alla consulenza dell’avvocato Luca Lo Pò di DWF Italia, con cui collabora stabilmente. Tali vantaggi sono sia di natura economica, sia di natura burocratica: 

  • la Borsa di Vienna richiede un costo ancora inferiore rispetto a quelli della Borsa  italiana per la quotazione di Minibond;
  • l’iter di approvazione è più breve, grazie alla disponibilità di Vienna a incontri e scambi di documentazione “preventiva” rispetto al filing ufficiale, così che tra questo e l’ammissione alla negoziazione trascorrano non più di 7-10 giorni;
  • non è richiesta la certificazione del bilancio;
  • la valutazione si basa su un’analisi approfondita del business plan per accertare la capacità di rimborso del debito.

Vantaggi della quotazione dei Minibond

L’accesso a una quotazione agevolata dei Minibond è un’opportunità preziosa non solo perché permette di usufruire delle agevolazioni fiscali, ma anche perché fornisce visibilità e credibilità e quindi maggiore forza contrattuale e perché inizia a introdurre la società alle dinamiche dei mercati di capitali, preparandola per un’eventuale futura quotazione in Borsa del proprio capitale sociale. Anche per questo percorso, inoltre, c’è oggi uno strumento in più per le PMI, il Crowdlisting, percorso ideato da Opstart che rappresenta una via di accesso alla quotazione semplificata grazie al crowdfunding.

Adesso che abbiamo visto insieme dove sono quotati i Minibond, vuoi sapere di più di questo argomento? All’interno del fintech hub di Opstart c’è il sopracitato Crowdbond, portale dedicato proprio alla collocazione di Minibond in crowdfunding.